Martina: Riflessioni sul LiveArtena

martina

una cosa che mi piace fare è seguire tutto dalla distanza,
con gli occhi
e rallentare quando il resto accelera.
per esempio a volte uscivo dal bancone e
mi mettevo a camminare tra le persone che mangiavano sulle tovaglie a quadri bianchi e rossi,
o tra quelle che riempivano il sagrato di Santa Croce
appoggiandomi alle loro ginocchia o alle loro spalle, di tanto in tanto, per non cadere
Cercando di guardare davvero
e di capire
per poi trovare le parole per dire il Live Artena.

e tu dici È un festival
una manifestazione
sei serate di arte
un evento con un tema
che poi il tema era l’amore
ma nessuno di noi si è mai sognato di nominarlo,
perché tanto c’era
bastava alzare la testa.
lo capisci quando quelli che ti afferrano le mani con le mani per farti fermare
ti guardano
e ti ringraziano,
senza sapere che ti stanno restituendo molto più di quello che hai dato.
donne uomini bambini
quelli saliti una volta sola o sempre
che si portano a casa cose
moltiplicando ciò che resta sul piatto.

e tu pensi che non sia possibile, e invece si,
mettere insieme trenta teste diverse,
perché quando dico teste dico storie
mosaici di passati e presenti
linee impazzite che a un certo punto si incontrano
come i nastri di carta colorata che abbiamo scelto di far volare tra una pietra e l’altra dei nostri vicoli.

la potenza del live art sta nel farti sentire che ci sei.
sei vivo
in mezzo a questo momento fatto di giorni e di notti.
sei tu.
ci sono stati altri prima di te, e altri verranno
ma tu
sei la minuscola parte di un tutto che senza te sarebbe un’altra cosa,
il punto che fa la differenza,
l’accento che cade esattamente dove deve cadere.
lo specchio che riflette questi nostri cuori,
che crescono di senso e di battiti.

noi
siamo
in una fantasia grande!